Lettera aperta di un gruppo di infermieri

Il piano vaccinale del governo prevede di raggiungere una copertura dell’80% della popolazione, una percentuale elevatissima se si considera quanti non possono vaccinarsi e quanti preferirebbero evitare di sottoporsi a questo trattamento. La campagna di vaccinazione di massa ricorre a mezzi sempre più pervasivi e il passaporto vaccinale da ipotesi distopica sta per diventare realtà.

Riporto la lettera di un gruppo di infermieri ed operatori sanitari dell’azienda Ulss 2 Veneto rivolta all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Treviso, alla regione Veneto e ad alcuni giornali per “denunciare” la campagna denigratoria nei confronti degli operatori sanitari che non intendono per ora vaccinarsi, nonchè le pressioni che nell’ambiente si stanno facendo sempre più pesanti.

 

“Siamo un gruppo di infermieri ed operatori sanitari che lavorano nell’ambito della azienda Ulss 2 Veneto.
Abbiamo assistito con sorpresa nelle scorse settimane ad una serie di esternazioni da parte Vostra a mezzo stampa ( Gazzettino di Treviso 17/01, 14/02, 20/02/2021 – Tribuna di Treviso 12/01/2021 – Treviso Today 17/02/2021) nei confronti dei sanitari che per il momento hanno deciso di rinunciare alla proposta vaccinale contro il Covid.

Trattandosi di vaccinazione facoltativa, anche se raccomandata, come ben specificato nella nota informativa inviata a tutti i dipendenti dall’Azienda via mail, e che necessita del consenso informato, non comprendiamo come questo nostro diritto, tutelato dalla legge, possa aver indotto una campagna denigratoria e violenta nei confronti di tutti questi sanitari.

L’azienda ha provveduto, in concomitanza con l’inizio della campagna vaccinale, a fornirci vario materiale: una nota informativa ed informazioni provenienti da Aifa ed Ema, che alleghiamo.

1) Come è noto, trattasi di vaccino creato in pochi mesi, sottoposto ad una sperimentazione molto rapida, contrariamente a quanto fatto finora: tutti i vaccini necessitano di anni di raccolta dati allo scopo di verificare il livello di sicurezza evidenziando le possibili reazioni avverse; infatti nelle varie informative si specifica che il vaccino è in monitoraggio addizionale, ciò significa che è sottoposto a un monitoraggio supplementare e ancora più attento rispetto agli altri medicinali. Questo perché le informazioni disponibili sul medicinale sono ancora scarse, perché il medicinale è stato commercializzato solo di recente e perché i dati sul suo impiego nel lungo termine, relativi a efficacia e sicurezza, sono ancora limitati. L’autorizzazione al commercio è “subordinata a condizioni” , ciò significa che la validazione effettiva si avrà solo nel 2023, dopo che sono passati due anni di verifiche (sulle persone). Oltre a questo il livello di efficacia, supposto del 95%, nella letteratura scientifica è stato più volte messo in discussione, non per ultimo da un illustre scienziato, Peter Doshi, editore del British Medical Journal (quindi non proprio del Gazzettino o della Tribuna, con tutto il rispetto per queste testate) che da novembre, riconfermandolo a gennaio e febbraio, dopo aver controllato le informative di Pfizer, ribadisce che l’efficacia del vaccino va dal 19 al 29%. https://blogs.bmj.com/bmj/2021/02/05/clarification-pfizer-and-modernas-95-effective-v accines-we-need-more-details-and-the-raw-data/

2)  Un trattamento sanitario che preveda reazioni avverse necessita obbligatoriamente di un consenso informato. Nessuno può essere obbligato ad assumere un farmaco preventivo che possa avere effetti collaterali addirittura non noti, come ben specificato dalla documentazione inviataci. Qui non si tratta di un farmaco salvavita. E’ un preparato che persone in buona salute possono accettare per avere dei possibili benefici. Per fortuna la nostra Costituzione, all’art. 32, ci tutela:La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivita`, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno puo` essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non puo` in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

3)  Per quanto riguarda le reazioni avverse, l’azienda ha provveduto ad inviarci ben due moduli di segnalazione, visto il numero elevato di casi. Non è mai stato fatto menzione però, nè da parte dell’Ulss nè da parte dell’Opi, di chi sarà la responsabilità del risarcimento in caso di danno. Pochi ricordano, anche tra i sanitari, che esiste una legge, la 210/92, che tutela i danneggiati da emotrasfusioni e vaccinazioni. Anche gli eventuali danni subiti da questa nuova vaccinazione saranno valutati quindi a norma di questa legge ed eventualmente risarciti non dalla casa produttrice ma dallo Stato, a causa del contratto stilato dall’Unione Europea con la casa farmaceutica Pfizer https://quifinanza.it/info-utili/video/vaccino-covid-effetti-collaterali-chi-paga-contratti-u e/459235/

4)  Le supposte violazioni al nostro Codice Deontologico evidenziate dalla dott. Grossi, che configurano una sorta di disinteresse nei confronti dei pazienti, ci lasciano veramente esterrefatti. Molti di noi tuttora lavorano a contatto con pazienti Covid e alcuni si sono volontariamente messi a disposizione dell’assistenza di tali pazienti in terapia intensiva, cambiando temporaneamente reparto, cosa di cui evidentemente l’Opi non è a conoscenza. E’ proprio il Codice Deontologico, evoluzione del Mansionario abbandonato alla fine degli anni 90, che ci ha stimolato ad aggiornare le nostre conoscenze in tempo reale e a valutare i rischi e i benefici, per noi e per i nostri pazienti, della pratica vaccinale. A tutt’oggi non sono ancora disponibili dati completi sulla possibilità effettiva di sviluppo anticorpale post vaccinico, sulla loro validità, sulla trasmissibilità ipotetica di malattia conseguente a vaccinazione. Abbiamo assistito nelle settimane precedenti a numerosi casi di positività insorti dopo la vaccinazione e tutte le dichiarazioni su presenza del virus pre-vaccino sono solo delle ipotesi, non suffragate da prove scientifiche. In attesa opera il principio di precauzione.

5)  Le ulteriori mosse di coercizione messe in atto basate sulla possibilità di esclusione da infortunio Inail se il dipendente non vaccinato contragga il virus sono da ritenersi fuori da ogni contesto legale, poichè, come ampiamente sottolineato, la vaccinazione non è obbligatoria e al dipendente null’altro si può richiedere se non l’impiego di tutte le misure precauzionali previste nei Protocolli Ministeriali nei luoghi di lavoro , che ancora oggi non prevedono l’obbligatorietà del vaccino.

6) Le minacce espletate dalla Presidente Opi Samanta Grossi, che paventano liste di sanitari non vaccinati che verranno segnalati all’ordine, riconducono ad una palese e grave violazione della privacy, come puntualizzato dal Garante proprio in questi ultimi giorni. Ricordiamo che i dati sanitari sono dati sensibili anche per noi dipendenti, che siamo comunque dei cittadini. Il trattamento di tali dati compete ai soggetti preposti e non certamente al datore di lavoro e men che meno ad un ordine professionale. Se verificheremo che questa violazione si è verificata, non esiteremo a tutelarci a norma di legge.

In fede

ELENA VIO
infermiera iscritta all’Opi di Venezia, n. 4490, in rappresentanza di n. 61 operatori sanitari

Elena Vio
Vicolo De Biasi 11 – 31030 Carbonera elena.vio@peciscritti.opivenezia.it

 

 

6 comments On Lettera aperta di un gruppo di infermieri

  • Ciao grazie x testimonianza operatori sanitari. Purtroppo anche io lavoro nel pubblico, e sono contraria a fare da cavia x questo composto, che non riesco a chiamare vaccino! Purtroppo saremo sempre più messi alle strette da questi poteri! La preoccupazione maggiore x me è credo x tutti i no Cavia, sta nella probabile perdita del lavoro se non accetterò dittatura sanitaria! Quindi le domande che mi pongo sono molte, in primix la ricerca di un legale che difenda i miei diritti di libera lavoratrice e cittadina! Le prossime mosse del NWO non credo lasceranno spazio alla possibilità di scegliere x se! La lotta sarà dura! Pensavo che se dovessi arrivare al punto di essere obbligata ad iniettarmi questa schifezza, x me sarebbe meglio morire piuttosto che scendere a questo compromesso! Non lo dico con disperazione, lo dico con coraggio! Grazie x aver scritto delle verità nel tuo bel libro IL GRANDE RESET, devo ancora finirlo x via del poco tempo a disposizione lo sto leggendo con calma. La cosa che più mi da addosso leggendo le opinioni dei potenti, è che x il loro sporco interesse personale non si pongono mai le domande : cosa né pensiamo noi e cosa farebbero lor signori al nostro posto?! Da qui si evince il loro completo disinteresse x noi umani comuni. X cui tutto ciò che faranno sarà x il loro bene non certo x il nostro! Ciao grazie a te e molti altri forse riusciremo ad opporci il più possibile a questi schifosi senz’anima!!!!

  • Non esiste nessun vaccino! I vaccini contengono il patogeno in versione attenuata! Dato che il fantomatico “virus sars cov 2” non è stato mai isolato non esiste prova della sua esistenza! Ovvio che non disponendo del patogeno ci appioppano un farmaco genico mai sperimentato che può solo fare danni!

  • I “vaccinisti” sono una razza che si autodistruggerà rapidamente. Si stanno trionfalmente inoculando “bombe” ad orologeria.
    Il vaccino li sta rendendo liberi…

  • 3. “Curiamo il Covid a casa e la mortalità è quasi a zero”, di Paolo Gulisano per LaNuovaBussolaQuotidiana

    17 marzo 2021

    La rete di medici che cura il coronavirus a domicilio è nata da uno di noi che si chiese come mai in Africa si ottenessero risultati brillanti. La soluzione era nei farmaci e nelle terapie precoci, così è iniziata la nostra attività: rispondiamo alle richieste inoltrate via mail: abbiamo superato i 6.000 casi trattati. La mortalità è praticamente nulla”. Così il dottor Paolo Martino Allegri racconta alla Nuova Bussola l’opera di IppocrateOrg.

    La sentenza del TAR del Lazio degli scorsi giorni che ha smontato l’incredibile tesi governativa secondo cui per curare il Covid ci si debba limitare all’utilizzo del Paracetamolo e restare in “vigile attesa”, per poi inviare il paziente in Pronto Soccorso, e il protocollo di cure domiciliari emanato dalla Regione Piemonte, che prevede l’utilizzo di quei farmaci in questi mesi utilizzati con successo dai medici coraggiosi che non si sono uniformati alle direttive governative, hanno scatenato la reazione rabbiosa dei guardiani della rivoluzione, i virologi alla moda sempre pronti a negare la possibilità delle terapie. Ancora una volta si usa il più intransigente negazionismo nei confronti dell’Idrossiclorochina, ma anche contro altri farmaci. Eppure, l’attività dei medici che curano ci offre un quadro molto diverso. E non si tratta di esperienze meramente empiriche: dovremmo parlare di una vera e propria Real Life Research: una ricerca scientifica condotta sul campo, non in laboratorio o su modelli matematici. Una delle realtà più impegnate in questa attività di cura concreta, di risposta al bisogno di salute – spesso disperato e inascoltato – dei pazienti, è quella di IppocrateOrg. Una realtà di medici che si sono dati il nome del padre della medicina, di colui che stabilì i princìpi dell’indagine diagnostica e fondatore della deontologia e dell’etica medica. Abbiamo incontrato uno dei fondatori dell’associazione, il dottor Paolo Martino Allegri. Medico esperto, classe ‘62, padovano ma nato in Africa perché figlio di un medico missionario, specializzato in Pediatria e successivamente in Neonatologia e Patologia Neonatale, dopo un’esperienza di sette anni in ospedale dal 1998 fa il pediatra di famiglia. Ora cura e guarisce i malati di Covid.

    Dottor Allegri, come si è trovato coinvolto nella cura domiciliare dei pazienti con Covid?
    Fino a 10 anni fa ero il pediatra di Vo’ Euganeo, dove sono comparsi i primi casi di Covid nel Veneto. Non si sapeva come muoversi. Alcuni genitori di miei ex-pazienti, con polmoniti documentate alla TAC, si trovavano segregati in casa praticamente senza cure ed è così che ho iniziato, proponendo loro dosi massicce di vitamine, soprattutto di vitamina D, di cui conoscevo gli effetti di rinforzo delle difese immunitarie. Con mia grande sorpresa, questi pazienti miglioravano rapidamente la loro saturazione di ossigeno. Da allora ho raccomandato a tutti una profilassi vitaminica di prevenzione e dosi maggiori in caso di malattia.

    Riferimento e proseguimento:

    https://lanuovabq.it/it/curiamo-il-covid-a-casa-e-la-mortalita-e-quasi-a-zero

    4. Breve commento finale.

    Ai piani alti già ben sanno che ci saranno centinaia e centinaia di morti con queste vaccinazioni sperimentali e ai piani alti sanno anche che si può curare efficacemente il Covid a casa con farmaci poco costosi e la mortalità è quasi a zero, hanno scelto la prima via, quella molto più disastrosa, perchè le loro intenzioni sono evidentemente più che malevoli: in primis profitti stellari miliardari per Big Pharma con elargizioni di stecche a destra e a manca…., e ancora più importante è che questa fake pandemia è servita per dare avvio al “Grande Reset” concepito dalle menti psicopatiche delle eliets di Davos, that’s it!!

    5. Di nuovo complimenti per la pubblicazione di questa lettera molto significativa, cordiali saluti e buon sabato.

    Fabrice

  • The Elephant In The Room!! Prima Parte.

    Funding of European Medicines Agency (EMA)

    For 2021, the total budget of the European Medicines Agency (EMA) amounts to €385.9 million. Around 86% of the Agency’s budget derives from fees and charges and 14% from the European Union (EU) contribution for public-health issues and less than 1% from other sources.

    Of the total budget in 2021:

    approximately €330.4 million will come from fees and charges levied for regulatory services;
    Approximately €55.4 million are expected in income from the EU, mainly to support the policies for orphan and paediatric medicines, advanced therapies and micro, small and medium-sized enterprises.

    Fees from industry

    The Agency charges a fee for processing applications from companies that want to bring a medicine to the market. It also charges fees for services related to the marketing of medicines in the EU in areas such as scientific advice, inspections and the establishment of maximum residue limits.

    Riferimento e proseguimento:

    https://www.ema.europa.eu/en/about-us/how-we-work/governance-documents/funding#fees-from-industry-section

    PS “The Elephant In The Room” si dice di una questione controversa, una verità fastidiosa o un grosso problema del tutto evidenti – presenza ingombrante come quella di un elefante – che però si evita di discutere e quindi di affrontare.

  • The Elephant In The Room!! Seconda ed ultima parte.

    Fees payable to the European Medicines Agency

    https://www.ema.europa.eu/en/human-regulatory/overview/fees-payable-european-medicines-agency

    NB da notare le esose tariffe nella tabella!!

    Breve commento finale.

    Il conflitto d’interessi è più che lampante, è come se ci fosse un’associazione internazionale europea degli osti che si fa pagare per l’86% del suo budget annuale dai suoi osti membri sparsi fra le varie nazioni europee per dire che il loro vino è un buon vino da commercializzare in tutta Europa, ma la cosa più incredibile è anche che molta gente è convinta dandolo per scontato che l’EMA, European Medicines Agency, che da l’approvazione anche per i vaccini, sia finanziata in gran parte dagli stati membri dell’UE, ovviamente censura totale di TV e giornaloni e invece propaganda continua pro vaccini della peggiore specie martellante e imperterrita 24 ore su 24, roba da Cina di Mao Tze Tung !!

    Cordiali saluti e buona domenica.

    Fabrice

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