Sembrava un incubo destinato a finire con l’avvento “salvifico” dei vaccini, sebbene con danni economici, sociali e psichici irreversibili. E invece no, ci siamo ripiombati in pieno. Italia tinta di arancione e rosso, stretta ulteriore per le festività, dove si riproporrà quanto vissuto nella Pasqua precedente e durante il Natale. Ormai, come in ogni culto che si rispetti, anche la religione del terrorismo sanitario impone i suoi sacrifici: i giorni di festa, più degli altri, vanno immolati al virus di turno, offrendo la propria rinuncia alla socialità, alla convivialità e alle riunioni familiari.
Ma quanto durerà questo supplizio, posto che la maggioranza della popolazione, ipnotizzata e accondiscendente, ne legittima il proseguimento con la propria complice obbedienza?
A dircelo è l’Ihme (Istituto per le Metriche e la Valutazione della Sanità), il centro di ricerca fondato da Bill Gates, ritenuto, neanche a dirlo, una delle voci più autorevoli in materia. L’istituto americano fornisce per tutti i Paesi del mondo previsioni sull’andamento del Covid e delle vittime giornaliere da qui ai prossimi mesi.
Lo studio per l’Italia è particolarmente accurato, essendo uno dei pochi stati per cui si riporta il dato diviso per singole regioni. A differenza di altre nazioni -come Germania, Usa e Cina- dove il contagio da Covid secondo le stime sarebbe già in una fase discendente (almeno fino alla prossima e ormai attendibile ondata) l’Italia, così come la Francia, vedrà una crescita nelle prossime settimane, fino ad arrivare al picco di metà Aprile. Quasi tutte le regioni seguiranno questo andamento, ad eccezione delle isole. Poi, con l’approssimarsi dell’estate, la curva scenderà: per ora i dati previsionali disponibili arrivano fino a luglio, ma non facciamo fatica a credere che a settembre rivivremo lo stesso copione del 2020.


E in effetti la convivenza col Covid e l’instaurazione della nuova normalità sembra essere ormai uno scenario sempre più avvalorato. Come riporta sul sito dell’Istituto uno studio a firma del prof. Christopher Murray, direttore dell’Ihme con un passato nell’OMS, e del microbiologo belga Peter Piot, senior fellow della Bill & Melinda Gates, il Covid diventerà sempre più un’infezione ricorrente stagionale, che richiederà il cambiamento definitivo dei nostri stili di vita.
Secondo i due ricercatori sebbene sia improbabile “che i governi statali ricorrano ogni inverno a misure di distanziamento sociale, i datori di lavoro e le istituzioni educative potrebbero adottare misure specifiche. Le azioni potrebbero includere l’istituzione di vaccinazioni obbligatorie, la richiesta di mascherine durante i mesi di picco di trasmissione ed evitare eventi di super diffusione, spostando riunioni o classi con una partecipazione superiore a un certo numero su piattaforme digitali. Richiedere la vaccinazione laddove consentito dalla legge potrebbe aiutare ad aumentare i tassi di vaccinazione. Richiedere l’uso della mascherina nei mesi invernali potrebbe contribuire sia alla riduzione della trasmissione in quei contesti che un cambiamento culturale verso l’accettazione dell’uso della mascherina come normale.”
Il futuro pare dunque già scritto: a cambiare non saranno solo i nostri modelli sociali ed economici, ma persino culturali e antropologici.
5 comments On Le previsioni sul Covid dell’istituto fondato da Bill Gates
Come sempre precisa e puntuale nelle spiegazioni!
La spinta alla vaccinazione ha aumentato il numero dei malati, lo scrive anche Repubblica, il che è tutto dire. Basta vedere cosa è successo in Israele. Il covid non si arginerà finché non avranno terminato lo smantellamento in atto, sempre che allora sia ancora possibile. In più aggiungiamo l’addestramento protratto.
“L’India ha superato il covid senza vaccini!
Cari scienziati, ora ci dovete una spiegazione” ▷Fabio Duranti per RadioRadio, 6 marzo 2021”, a cura dell’Ing. Alberto Medici per Ingannati.it
I misteri sulla pandemia aumentano anziché diminuire. Ciò che alcuni esperti prescrivono come obbligatorio per abbattere contagi e decessi, in altre realtà nazionali vengono confutati e smentiti.
In passato spesso si è parlato della Svezia come caso di studio per le minime prescrizioni adottate e la massima resa dal punto di vista epidemiologico. Ma gli scandinavi non sono gli unici aver avuto un approccio diverso al covid e aver ottenuto risultati efficaci.
Ora un altro Paese sembra aver trovato una svolta, senza però avvalersi delle vaccinazioni di massa: è il modello India, che come riporta il Corriere della Sera, “incuriosisce gli scienziati”. In effetti non si capisce perché gli indiani sembrano non fare più i conti con il virus, mentre da noi e nel resto d’Europa non vediamo la luce in fondo al tunnel. Ne ha discusso in diretta Fabio Duranti, che ha detto la sua ai microfoni di Francesco Vergovich. Questo l’intervento di Fabio Duranti a “Un giorno speciale”.
In India non c’è il vaccino, è finito il covid, è scritto su tutti i giornali. Le democrazie moderne, quelle vere, le Costituzioni serie non prevedono che anche tramite un’emergenza sanitaria si possa indurre, si possa obbligare la popolazione a trattamento sanitari obbligatori, a cose militarizzate. Visto che il virus non ha confini, visto che gli uomini sono tutti uguali e non esistono popoli o razze superiori che non si infettano e non si ammalano, questo non è mai emerso. Non è mai stato detto da alcuno che gli indiani, per esempio, hanno superato la fase emergenziale senza vaccinarsi, senza lockdown particolari e ora lì il livello di contagi e a zero praticamente.
Riferimento e proseguimento:
https://www.ingannati.it/2021/03/18/il-paradosso-india-la-soluzione-semplice/
Il Corriere delle Balle ( Corriere della Sera ) subito all’opera per mistificare questo logico e semplice successo dell’India, eccolo qui, arriva in tutta la sua malafede mistificatoria!
“CORONAVIRUS: CONTAGI in crollo anche SENZA VACCINAZIONE di massa! Lo STRANO CASO dell’INDIA, parlano gli ESPERTI”, a cura del “Team Il Meteo”
3 marzo 2021
Contagi di coronavirus in crollo anche senza una vaccinazione di massa: questa strana situazione si sta verificando in India, stupendo anche gli esperti.
Sussistono diverse ipotesi, ma la più accreditata per spiegare la situazione è che le persone infettate dall’inizio della pandemia sarebbero enormemente di più rispetto agli 11milioni di casi ufficiali, molto probabilmente tra i 300 e i 400 milioni, un numero così alto da limitare l’avanzata del virus.
Ciò si spiegherebbe, secondo quanto riportato anche dal Corriere della Sera, col fatto che una buona fetta di cittadini ha già ricevuto l’immunità: nella capitale Nuova Delhi si stima il 50% di infezioni, ma ci sono delle zone, come la regione di Pune, dove essa pare aver toccato l’80% dei residenti.
Ma non è l’unica spiegazione: alcuni scienziati affermano che l’India è un Paese assai giovane, con tantissimi bambini e pochi anziani. Ricordiamo che i giovanissimi contraggono il coronavirus con sintomatologia decisamente meno forte rispetto alle persone mature e, di conseguenza, è possibile che un’ingente percentuale di cittadinanza abbia contratto Sars-CoV-2 in maniera asintomatica o al più paucisintomatica, non pesando sulla mortalità nazionale.
Riferimento e proseguimento:
https://www.ilmeteo.it/notizie/coronavirus-contagi-in-crollo-anche-senza-vaccinazione-di-massa-lo-strano-caso-dellindia-parlano-gli-esperti-151507
Commento.
L’India conta una popolazione di circa un miliardo e 300 milioni, è un paese in via di sviluppo, l’aspettativa di vita è di 69 anni , un quarto della popolazione della nazione indiana si trova sotto la soglia di povertà individuata dal governo in $ 0,40 al giorno, in India 100 milioni di persone vivono negli ‘slum’, le bidonville, dove intere famiglie convivono in alloggi di circa 6 mq, sprovvisti di rete idrica e sistema fognario, la fascia d’età più importante è quella dei 25-54 anni: 41,24% (maschi 276.283.581 /femmine 258.563.835), e allora ovviamente i conti non tornano affatto perché se c’è ancora molta povertà con ovvie carenze alimentari e sanitarie tipiche di un paese con una popolazione enorme ed in via di sviluppo e se la fascia d’età più rappresentativa è quella dei 25-54 anni che ammonta a ben il 41, 24% della popolazione totale e allora che si dica, come fanno gli espertoni del Corriere delle Balle ( Corriere della Sera ), che in India il Covid non ha avuto particolare impatto perchè è un Paese assai giovane, con tantissimi bambini e pochi anziani e che i giovanissimi contraggono il coronavirus con sintomatologia decisamente meno forte rispetto alle persone mature non pesando quindi sulla mortalità nazionale, è solo una mistificazione della peggiore specie, l’ennesima tanto per cambiare, chissà come mai…..
NB i riferimenti per i dati contenuti nel commento si trovano in uno dei miei post ( firmato come “TheTruthSeeker” ) all’ articolo “Il paradosso India, la soluzione semplice” appena segnalato nel precedente post.
“L’India taglia i ponti con la Fondazione Gates sulle vaccinazioni: ecco perché è una buona mossa”, a cura dell’ Associazione COMILVA Onlus per InformaSalus
7/03/2017
Il governo indiano ha deciso di rescindere alcuni accordi finanziari con la Fondazione Bill e Melinda Gates, così come il suo coinvolgimento con il programma di immunizzazione indiano a causa di decessi attribuiti all’utilizzo di alcuni vaccini.
La Fondazione Gates stava finanziando e lavorando con la Immunization Technical Support Unit (ITSU), che fornisce consulenze per la strategia e per il monitoraggio del programma di immunizzazione di massa di New Delhi, un progetto che interessa circa 27 milioni di bambini ogni anno. Il governo indiano ha ormai preso le distanze dal programma e ha rifiutato anche il finanziamento della fondazione.
Quali sono state le motivazioni per questa decisione? Possiamo citare almeno due ragioni importanti:
1. Sono state espresse preoccupazioni per il fatto che la BMGF stesse facilitando interessi stranieri in questi programmi di immunizzazione, agevolando le grandi multinazionali farmaceutiche per testare e commercializzare i loro prodotti in India. Queste preoccupazioni derivano dal sostegno che la Fondazione dà al GAVI (Global Alliance for Vaccine and Immunisation) e al PHFI (Public Health Foundation of India). Questo atteggiamento viene visto come un evidente conflitto di interessi.
2. In India il GAVI è responsabile per l’introduzione del vaccino contro l’epatite B nel programma universale di immunizzazione (UIP), lanciato dal governo indiano nel 1985. Il vaccino pentavalente sostituirà i vaccini DPT (difterite, tetano e pertosse), il vaccino contro l’epatite B (HepB) e meningite da emofilo (Hib). Il governo indiano ha deciso di introdurlo nell’UIP, secondo le raccomandazioni dell’OMS, nel 2011. Tuttavia, le accuse riguardano il fatto che la decisione di introdurlo in India sia stata presa senza considerare l’esperienza di altri paesi che hanno utilizzato questo vaccino, e che tale decisione abbia portato a moltissime morti infantili.
Riferimento e proseguimento:
http://www.informasalus.it/it/articoli/india-fondazione-gates-vaccini.php
Breve commneto finale.
L’India già da qualche anno ha preso le debite distanze dalla malefica Fondazione Gates ( in India la chiamano Kill Bill !! ) e uno dei risultati positivi è che l’India ha superato il covid senza vaccini e con semplici soluzioni, ergo, non trattasi di futuro già scritto ma dal volersi e sapersi svincolare dalle grinfie malefiche della Fondazione Gates o meno, l’India l’ha voluto e saputo fare con efficacia, l’Italia e altri paesi occidentali no, neanche ci hanno tentato, insomma, trattasi solo di volontà politica, non c’è niente di futuro già scritto, that’s it!!
Cordiali saluti e buon sabato.
Fabrice