Neocolonialismo francese in Africa. Atreju 2018.

Ripropongo oggi questo mio intervento ad Atreju di quattro anni fa. Un tema quanto mai attuale. Il mio intervento ad Atreju 2018, in cui spiego come la Francia non solo non abbia messo fine al proprio dominio coloniale in Africa, ma anzi per certi versi esso appare addirittura rafforzato.  

Il padre della propaganda: Edward Bernays.

“L’individuo opera le sue scelte mosso da impulsi irrazionali e incontrollati. E’ compito di una minoranza di persone elette guidarlo “come un gregge di pecore va guidato”. Annoverato dalla rivista americana Life tra i 100 uomini più potenti del XX secolo, acclamato unanimemente come il creatore dell’ingegneria del consenso, Edward Louis Bernays è un nome poco familiare al pubblico europeo. Conosciuto forse a qualche curioso per la sua parentela con il padre della psicoanalisi, dello zio Freud il giovane Louis

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Dove sono finiti i miliardi di dollari degli aiuti all’Africa?

Ingenti prestiti da parte delle organizzazioni finanziari internazionali, consistenti sgravi del debito statale, fondi raccolti da iniziative private, che hanno mobilitato tutti, dai singoli cittadini occidentali attraverso forme organizzate di beneficenza alle star dello spettacolo, che si sono spese per i diritti dei più deboli attraverso concerti ed esibizioni. Fiumi di miliardi di dollari che non sembrano aver intaccato per nulla il problema del sottosviluppo e della povertà endemica del Terzo Mondo. Anzi. E’ stato riscontrato che, dalla metà degli

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From populism to tribalism. The new frontier of political consensus

Voters’ low education, social anger, fake news dissemination? No, explaining the political communication at present days must take in account the tribal individual attitude, a legacy we inherited in the species’ adaptation process. Its fair to state that the social networks rise, and the fact that VIP and politician are massively using them, originated a borderless space where users are acting like hunters for accessing infos and messages useful to their tribe. Similarly to cavemen, the websurfer is moved by his survival instinct coded in his own

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Populismo? No, tribalismo

Bassa istruzione degli elettori, rabbia sociale, diffusione di fake news? No, la spiegazione del successo di una certa comunicazione politica è da ricercarsi nell’atteggiamento tribale dell’individuo, retaggio del processo di adattamento della specie. Proprio così. L’avvento dei social network e il loro utilizzo da parte di personaggi pubblici e politici hanno creato una prateria sconfinata, dentro la quale l’utente va a caccia delle informazioni e dei messaggi utili per la propria “tribù”. Così come l’uomo primitivo, il moderno internauta è

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Un mondo di migranti: la ricetta che piace alle organizzazioni internazionali.

“La migrazione può essere utile per tutti nella costruzione di società più inclusive e sostenibili. Globalmente, il numero di migranti internazionali ha raggiunto circa 258 milioni nel 2017, rispetto ai 173 milioni del 2000. La migrazione contribuisce alla crescita e allo sviluppo economico inclusivo e sostenibile sia nei paesi di origine che di destinazione. Nel 2017, i flussi di rimesse verso Paesi a basso e medio reddito hanno raggiunto $ 466 miliardi, oltre tre volte l’importo di APS (Aiuti pubblici

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