Se in una prima fase dell’emergenza coronavirus l’eccesso di enfasi e di sensazionalismo basato sull’emotività poteva essere giustificato, oggi, a distanza di mesi e nel pieno di un isolamento sociale che ha superato persino la quarantena (quaranta giorni), è ora di recuperare lucidità e ragionevolezza. Chi osa criticare le restrizioni sociali liberticide ed economicide, che stanno creando danni irreparabili per le nostre aziende, si sente qualunquisticamente controbattere: “la salute viene prima dell’economia”, oppure ancora più grossolanamente “che te ne fai dei soldi se non …