L’austerity accorcia la vita!

È evidente come tagliare la spesa pubblica mini il ruolo primario dello Stato di proteggere le fasce più deboli e svantaggiate dalle distorsioni del libero mercato. Durante un periodo di crisi, quale quello che da troppo tempo stiamo vivendo, la perdita di lavoro e lo stato di disoccupazione perenne non rappresentano solo problemi di ordine economico e sociale, ma si ripercuotono sullo stato di salute dei cittadini, che saranno costretti a rinunciare alle cure. Il grafico evidenzia il legame diretto tra aspettativa di vita e spesa pubblica.

(Grafico adattato da D.Stuckler, S. Basu, M. McKee, Budget Crises, Health and Social Welfare Programmes, “British Medical Journal”, 34/06/2010, vol. 340, c3311)

È proprio nelle fasi di crisi che lo Stato dovrebbe investire di più, in particolare nel settore sanitario, che presenta uno dei moltiplicatori economici più elevati in assoluto. Perseverare con politiche di austerity fa precipitare il Paese in un circolo vizioso e in uno stato di disperazione collettiva da cui è impossibile uscire, come dimostra il caso Grecia, dove sono aumentati in modo impressionante i casi di HIV e di suicidi.

3 commenti On L’austerity accorcia la vita!

  • interessante… in Italia -per il momento – sembra non siamo messi male ?
    previsioni future poer il nostro paese ?

    • Al tag austerity trova gli altri articoli sull’argomento. In Italia la situazione è quanto mai preoccupante.

  • La scelta che è essenzialmente politica, di privilegiare il privato sul pubblico è stata supportata, da tempo, da una nutrita campagna propapagandistica che dipinge il pubblico come inefficiente, inutilmente dispendioso, ecc. Se ciò è in parte vero di fatto, il punto che mi sembra interessante rilevare è che questa inefficienza è culturalmente collegata proprio con una scarsa o scarsissima cultura del pubblico e della prevalenza dell’interesse generale, che è poi, la traduzione economica della democrazia, esattamente come, l’idea che assecondare l’interesse del privato, favorisca automaticamente quello di tutti, lo è dell’oligarchia. Perciò, mi sembra che la cultura liberista ad ogni costo, sia una sorta di idea (in parte) autorealizzantesi, per cui, più essa si propaga, più il pubblico, ad onta di tutte le regole anticorruzione che si possono inventare, diviene inefficiente e corrotto, e più questo avviene, e più la funzione pubblica stessa viene screditata agli occhi dei cittadini ed il privato può essere facilmente sostituito allo Stato, anche nei settori più delicati ed in cui convergono i valori più importanti della persona umana, a dispetto della nostra Costituzione.

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