Dopo il via libera da parte dell’UE alla farina di insetti nella nostra alimentazione si è aperto un acceso dibattito sul tema dell’entomofagia (il consumo di insetti da parte dell’uomo). Oltre ai soliti aedi del mainstream, anche una parte della cosiddetta controinformazione sembra accomodante sulla questione, o quanto meno ne ridimensiona la portata, relegandola a marginale. Eppure dietro l’introduzione di questa nuova pratica alimentare nella cultura gastronomica occidentale si nascondo un piano di reset antropologico e culturale. E proprio Reset the Table si chiama lo studio della Rockefeller Foundation del 2020, che punta alla “medicalizzazione del cibo” e a rafforzare la collaborazione tra multinazionali del cibo, del farmaco, sistemi sanitari nazionali e governi, secondo le modalità del nuovo capitalismo, lo stakeholder capitalism di Davos, una forma di neocorporativismo con cui si vuole salvare il sistema capitalistico occidentale dal suo inesorabile declino. Il fervore con cui vip e personaggi pubblici hanno abbracciato questa nuova degradante pratica è indice di come una parte della società occidentale – che non rappresenta la maggioranza, ma comunque è in grado di orientare attraverso i media l’opinione pubblica, soprattuto quella giovanile – oltre e che asservita al potere sia in preda a un blackout cognitivo, frutto di un fanatismo ideologico.

La mia intervista a Ita.li, l’Associazione italiani liberi.